Il packaging biologico: cromie e scelte grafiche

IL PACKAGING BIOLOGICO

Gli italiani sono da sempre amanti del buon mangiare. Negli ultimi anni poi, vi è maggior riguardo rispetto alla provenienza dei cibi che consumiamo. Si prediligono, quindi, prodotti sani e naturali. Questo è il motivo per cui il biologico è divenuto un vero e proprio trend ed è in continua espansione!

Ma partiamo dalle basi…

Cos’è un prodotto biologico?

Quando nei supermercati leggiamo “biologico” sulle confezioni dei prodotti non dobbiamo pensare che si tratti di un’ulteriore trovata pubblicitaria, al pari del “da oggi con i pallini blu” (ricorderete che fu pubblicizzata questa novità in un detersivo, dove, però, i pallini blu non aggiungevano niente al prodotto). Biologico è, infatti, una certificazione legale. Solo i prodotti che hanno un numero pari o maggiore al 95% degli ingredienti di derivazione biologica possono ottenere l’etichetta del biologico (per saperne di più clicca qui). Biologico è quindi un titolo che costa fatica. Tuttavia, sono in costante crescita i marchi presenti nella grande distribuzione alimentare che decidono di realizzare una linea di prodotti biologici.

Il packaging

La differenza fra un prodotto biologico e un prodotto non biologico è quindi nella tipologia e nella provenienza (o coltivazione) degli ingredienti. Una differenza visivamente non percepibile. Ciò che ci permette di distinguerli è il packaging, ovvero la confezione. Per scegliere quale prodotto acquistare un cliente impiega in media due secondi, tempo in cui a decidere per noi sono le emozioni più che dettagliate riflessioni. Per questo motivo, l’obiettivo primario del packaging è quello di suscitare emozioni e sensazioni tramite elementi grafici e sfumature cromatiche. I prodotti biologici devono attirare l’attenzione del compratore trasmettendo un messaggio ben preciso, motivo per cui il packaging della linea biologica è molto simile di marchio in marchio. Si usano principalmente tre colori:

VERDE

Per il packaging della linea di marmellate biologiche di Menz&Gasser, disegnato dal nostro team, abbiamo scelto una sfumatura di verde tendente al pastello. Il verde trasmette una sensazione di quiete, freschezza e richiama la natura. È quindi adatto per esaltare la natura vegetale, salutare e genuina del prodotto. La sfumatura tendente al pastello serve a rinforzare nel consumatore la percezione di un prodotto che ha origini biologiche  (per vedere i nostri lavori clicca qui).

 

BEIGE/MARRONE 

Vallelata per la linea di prodotti biologici mantiene la grafica della classica confezione, un prato verde che evoca la natura genuina del prodotto, aggiungendo uno sfondo sulle tonalità del marrone pastello.  Anche Scotti per la versione biologica dei cracker opta per una confezione con sfumature di questo colore. Esso, infatti, richiama direttamente la terra. Restituisce quindi l’idea di un prodotto semplice e autentico. 

GIALLO 

Oltre ai grandi marchi che operano nel settore dell’alimentazione, anche le grandi catene di supermercati hanno realizzato linee biologiche a marchio proprio. Ne è un esempio Esselunga, che per la propria linea biologica ha pensato a un packaging dal colore prevalentemente giallo. Quest’ultimo ricorda la luce del sole alludendo, quindi, a una coltivazione e lavorazione del prodotto che segue rigidi criteri che rispettano la rotazione dei terreni e l’assenza di utilizzo anticrittogamici e concimi chimici. 

CASO D’ECCEZIONE

Barilla per la propria linea di pasta biologica non rinuncia all’iconico blu, che da anni la distingue negli scaffali dei supermercati. In questo caso si tratta però di una tonalità di blu più chiara tendente al pastello, che richiama la naturalezza del prodotto. Inoltre sulla confezione è rappresentata una spiga di grano, simbolo che evoca la lavorazione e la coltivazione biologica del prodotto.

 

Il packaging è dunque l’anima del prodotto, quello strumento che racconta una storia creando un legame profondo con il consumatore. Nel caso dei prodotti biologici si tratta di una storia di naturalezza, genuinità e salute. Dunque se vuoi creare il packaging perfetto per la tua linea di prodotti biologici non esitare a contattarci!

PRODUCT PLACEMENT: il marketing intelligente

Product placement

Come ci dice il GlossarioMarketing il product placement è: «una forma di comunicazione in cui i prodotti di marca vengono posizionati in modo apparentemente naturale in una struttura narrativa pre-esistente (film, programma televisivo, video musicale, spot pubblicitario relativo a un altro prodotto, ecc.) in cambio di un corrispettivo monetario (production fee)». In poche parole, si tratta della comparsa di prodotti (spesso molto noti) all’interno dei nostri programmi e film preferiti. Una strategia di marketing che può apparire banale ma che è in realtà estremamente efficace nel garantire visibilità al marchio.

Il product placement e i problemi con la legge

Sebbene oggi sia una delle strategie di marketing più utilizzate dai grandi marchi, il product placement (o pubblicità indiretta) non ha sempre avuto vita facile. Fino al 2004 la legge italiana vietava qualsiasi forma di pubblicità indiretta e occulta. D’altra parte, se si considera il background storico, tutto il ventesimo secolo e i primi anni del ventunesimo, sono stati caratterizzati da una paura patologica delle tecniche persuasive: in particolare media come la tv o il cinema erano considerati strumenti di manipolazione mentale. Con l’avvento dei media digitali si ha una svolta culturale. Oggi siamo infatti pervasi di inserzioni e messaggi pubblicitari e la maggior parte delle volte non ce ne rendiamo nemmeno conto. Grazie, quindi, ad una mentalità più aperta nel 2004 è stato approvato il decreto Urbani, che legalizza la pubblicità indiretta, pur sempre stabilendo rigide regole. Il prodotto inserito all’interno delle trasmissioni o dei film deve apparire chiaramente ed essere assolutamente riconoscibile. Inoltre, non deve interrompere la continuità della narrazione ma integrarsi ed essere coerente con essa.

Le modalità di product placement

Il product placement si presenta nei format televisivi e cinematografici principalmente secondo due modalità: screen placement, ovvero la rappresentazione visiva del prodotto e script placement, la citazione verbale del prodotto. Tuttavia, il product placement può avere diverse finalità. Vediamo alcuni esempi.

PRODUCT PLACEMENT: QUANDO È SEMPLICE PUBBLICITÀ

In questo caso vi sono spesso primi piani del prodotto, ma esso non ha una funzionalità essenziale nella struttura narrativa. Un esempio lo troviamo nell’iconico film “Mamma ho perso l’aereo”. Nella seguente scena vediamo il fratellino di Kevin (il protagonista) afferrare e bere un’enorme lattina di Pepsi. Marchio e confezione sono inconfondibili. Tuttavia, la bevanda non ha un’importanza a livello narrativo: se ci fosse stato qualsiasi altro marchio di bibite non avrebbe fatto alcuna differenza. L’intento principale è quello di stimolare lo spettatore ad avere sete e quindi consumare bevande. Il rischio è che il pubblico possa essere effettivamente indotto a bere, ma non la bibita sponsorizzata all’interno del film.

In questo caso l’inserimento del prodotto ha un fine puramente pubblicitario.

 

QUANDO IL MARCHIO INTERAGISCE CON LA STRUTTURA NARRATIVA

Nel caso seguente il marchio interagisce e crea un legame con i protagonisti del format cinematografico/televisivo. Diviene emblema di uno stile di vita, di determinati valori o ha finalità di contestualizzazione.

Per chiarire il concetto abbiamo preso come esempio una delle serie televisive più famose negli ultimi tempi: Stranger Things. In questa scena Undici, una ragazzina dalle straordinarie abilità, prova i suoi poteri schiacciando una lattina di Coca Cola con la sola forza del pensiero. In questo caso la scelta della bibita non è casuale. Infatti, Stranger Things è una serie ambientata negli anni 80 e la lattina che appare nella scena presenta l’iconica confezione di quegli anni.

Si tratta quindi di un prodotto usato con la finalità di contestualizzare il periodo in cui si svolge la vicenda.

Un secondo esempio lo ritroviamo nell’acclamata serie televisiva Sex and the City, divenuta anche saga cinematografica. Sia nei film che nella serie vi è un elemento costante, che non passa certamente inosservato: Starbucks. Le scene in cui possiamo osservare le protagoniste, in particolare Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), trascorrere del tempo in una delle caffetterie o sorseggiare una tazza di caffè Starbucks sono innumerevoli. Le protagoniste di Sex and the City sono personaggi femminili forti, che gestiscono i loro affari e vestono alla moda, quindi la catena americana diviene indirettamente emblema di questa femminilità caratteristica del ventunesimo secolo. Nella seguente scena i registi hanno deciso di sacrificare la logica della ripresa per poter porre ulteriormente in evidenza il marchio Starbucks. Infatti nella prima ripresa il bicchiere è posizionato centralmente di fronte alla protagonista, mentre nella seconda appare sull’angolo del tavolo, esattamente nel punto in cui la cinepresa zuma per mostrarci le curiose scarpe del signore.

PRODUCT PLACEMENT INTEGRATO

Nel product placement integrato il prodotto o marchio è parte integrante della trama. Vi sono casi in cui il prodotto appare persino nel titolo del film, come ad esempio ne “Il diavolo veste Prada” o nel cult movie “Colazione da Tiffany”. Questa tipologia di product placement è possibile solo nei casi in cui vi siano grandi collaborazioni fra prodotto cinematografico e aziende.

Product Placement negli show televisivi

La pubblicità indiretta assume un importante ruolo anche all’interno degli show televisivi, in particolare in quelli di cucina. Mostrare chef stellati o abili cuochi utilizzare i prodotti che tutti i giorni compriamo e troviamo al supermercato aumenta notevolmente la reputazione del prodotto, il quale si accosta a concetti come l’alta cucina e “il fatto in casa”. Un esempio fra i tanti è indubbiamente quello di Bake Off Italia, un programma dove i concorrenti sono aspiranti pasticceri che si sfidano a suon di dolci. Durante lo show sono numerosissimi i prodotti che i concorrenti utilizzano e fra questi vi è l’inconfondibile farina Barilla.

Il product placement è dunque una tecnica di marketing estremamente efficace e persuasiva. Tuttavia, posizionare il proprio prodotto sui media televisivi e cinematografici non è così semplice, ma con EDEMPG tutto è possibile! La nostra agenzia si è già occupata in passato, e continua ad occuparsi, di servizi di product placement, dunque se siete interessati non vi rimane che contattarci.