Sensibilizzare e spiegare ai cittadini come sia possibile, attraverso 10 semplici regole, fare una raccolta differenziata di qualità. E’ questo l’obiettivo della terza edizione di ‘Raccolta 10+, le Giornate del Riciclo e della Raccolta Differenziata di Qualità’, promosse da Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e di Anci.
Anche quest’anno l’evento coinvolge tutta l’Italia toccando dal 23 ottobre al 10 novembre 11 capoluoghi di provincia dove saranno collocati punti informativi presso i quali sarà in distribuzione il ‘Decalogo della raccolta differenziata di qualità’. A Roma appuntamento dal 30 Ottobre al 3 Novembre nella stazione Termini (ingresso lato Via Giolitti) dove Conai allestirà uno spazio in cui tutti i cittadini potranno trovare il Decalogo e altro materiale informativo.
Adnkronos riporta…
Pinterest si o Pinterest no?
Ormai sono sempre di più coloro che mi chiedono cosa penso di Pinterest e, forse peggio, se riassumo in poche righe a cosa serve Pinterest. A queste domande mi sento di aggiungere che sarebbe opportuno sapere dove sta il guadagno di Pinterest.
Sicuramente è una bella vetrina di immagini e intriga il fatto che tu possa pubblicare sul tuo profilo Facebook una foto fatta pubblicata su Pinterest e che tu possa twittare il mondo informando del grande evento. Già… Un grande evento? Alla fine si tratta solo di un’immagine che racchiude significatività più per chi la pubblica che per chi la vede. Di certo è simpatico che, cercando soluzioni di arredamento per il bagno, tu trovi su Pinterest una foto di un lavabo sorretto da una bicicletta e che questa botta di creatività ti stimoli. Poi ci pensi un attimo e anche a te verrebbero tante idee simili ed ecco dunque che capisci cos’è Pinterest.
Pinterest è il modo migliore per condividere immagini, di solito scatti fotografici, che inseriti in un certo contesto o tema possono unire persone che (forse) non si sarebbero mai incontrate e non avrebbero mai saputo di condividere lo stesso gusto. Pinterest server dunque a condividere gusti più che notizie sulla porta accanto nello stile Facebook.
Ma il succo di Pinterest sta in pochi elementi straordinari:
1. L’affinità. Immaginate quanto sarebbe utile per un marketer poter fruire dell’analisi delle affinità che portano persone di segmenti diversi a “pinnare” la stessa immagine e quindi condividerla con altri. Si potrebbero dunque creare nuovi cluster di consumatori sulla base delle loro affinità e quindi nella strategia di identificazione di nuovi bisogni da soddisfare, adattare prodotti esistenti o crearne di nuovi.
2. L’organizzazione dei contenuti. Pinterest permette di organizzare i contenuti secondo logiche di categorie che sono assolutamente avulse dal processo di acquisto che, invece, è il percorso che normalmente seguono i marketer per identificare core e reason why nell’analisi di posizionamento e innovazione di prodotto. Con Pinterest i contenuti sono organizzati in base alle intenzioni di consumo o utilizzo di un dato bene. Ecco dunque che solo in questo contesto trova posto l’immagine della bicicletta che sorregge un lavabo.
Come chiederebbero in America: “Where’s the money?” È presto detto! È solo questione che i signori di Pinterest si decidano a spostare la piattaforma da un gioco elegante di immagini e lavagne di fotografie a un’officina di analisi e clusterizzazione che i migliori marketer non esiterebbero ad acquistare.
Penso dunque che Pinterest sia un neonato che piange poco e che potrà imparare a camminare, leggere e scrivere in ben poco tempo. Quindi fatevi un giro su Pinterest!
Il logo di Pinterest è tratto da commons.wikimedia.org
The Apprentice Italia 2012
Vince The Apprentice edizione italiana, Francesco Menegazzo battendo alla grande il rivale Matteo Gatti. Per chi ha seguito la trasmissione, trionfa la strategia raffinata sulla logica “della strada”. Come diceva Briatore bisognerebbe mischiare le menti dei due personaggi per avere The Apprentice ideale. Tuttavia il Boss sceglie quello che meglio si addice ai suoi scopi e che somiglia di più ai migliori piloti che hanno ruotato intorno alla figura di Briatore stesso. Proprio Menegazzo dichiarava all’inizio del gioco di voler essere l’Alonso del business per il Boss come riporta La Stampa. Un po’ di cifre di ADNkronos per capire meglio come il pubblico ha vissuto la trasmissione
Non ci resta che il mercatino?..
Fa riflettere la tendenza allo scambio di beni più o meno usati (o nuovi) in piccoli mercati dove le bancarelle sostituiscono il negozio specializzato. I dati di mercato (Osservatorio Nazionale del Commercio) indicano che 27 saracinesche al giorno si abbassano in Italia e non si rialzano il giorno successivo. Qui la strategia conta poco. LA visone conta meno. LA realtà nuda e cruda è che il denaro a disposizione è sempre meno e nuovi costi che si sono aggiunti nelle famiglie (telefonia mobile in testa, TV a pagamento, connessione a Internet, eccetera) hanno ridotto il sempre più esiguo potere di acquisto delle famiglie. Si punta quindi al risparmio in tutto ciò che, per definizione, rappresenta il consumismo come lo conosciamo da quando, nel 1956 a Roma, aveva aperto il primo supermercato.
L’articolo pubblicato da l’Espresso racconta.
E adesso con Coca-Cola si diventa anche belli

Il Daily Mail pubblica un articolo che anticipa che il gigante di Atlanta ha stretto un accordo con un produttore di farmaci francese, Sanofi, per lanciare sul mercato una bevanda che dichiara di rendere le unghie e i capelli più forti, migliorare la pelle e far perdere peso. Insomma quasi tutto ciò a cui molti di noi ambiscono…
Leggete l’articolo e commentate…
Anche i buoni pasto diventano wireless…
Finalmente! In EDEMPG spingiamo molto verso soluzioni wireless basate su smartphone e in giro sono sempre più le applicazioni che permettono ai detentori di smartphone di beneficiare di comode soluzioni per effettuare transazioni. Certo è che non bisogna trascurare come la privacy sia sempre più debole e il cittadino sia sempre più in balia di controlli incrociati che, alle volte, possono anche superare la soglia dell’accettabilità.
ADNKronos pubblica sul suo portale questa intervista che presenta l’opportunità del buono pasto wireless. Voi siete d’accordo?
Se dobbiamo creare posti di lavoro cambiamo (almeno) il packaging!

Dopo 10 anni trascorsi negli Stati Uniti e avere visto come gradualmente il food realmente made in Italy sia stato relegato e trattato come un “alien non-resident”, leggo con piacere l’articolo di Claudia Neri de Il Corriere della Sera.






